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La tragedia del Vajont: 9 ottobre 1963

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iangida
view post Posted on 8/10/2010, 11:51




argomento: anniversario Vajont, Vajont, tragedia del Vajont



1963, anno in cui gli storici e gli economisti assumono come termine del miracolo economico italiano; 1963, l’anno della tragedia del Vajont, 1910 morti ufficiali, citato come caso esemplare di “disastro evitabile” nel 2008, “anno internazionale del pianeta terra”. La tragedia del Vajont conclude l’epoca del boom economico italiano e ne rappresenta virtù e limiti: la perizia tecnica e la capacità di progettare; la totale assenza di un’azione di guida e controllo da parte dello stato; la ricerca del profitto fine a se stessa; le grandi capacità costruttive italiane; la speculazione edilizia e la devastazione del territorio; l’intreccio tra potere politico, economico e mediatico; il totale disprezzo delle reali esigenze della popolazione; la mancanza di una politica del territorio e dell’ambiente; ecc. ecc. Il vero evento – simbolo del Miracolo Economico italiano è il disastro del Vajont




9 ottobre 1963, ore 22:39, dal monte Toc, che nel dialetto del luogo significa monte Marcio, si stacca una frana di 270 MLN di m. cubi che alla velocità di 30 ms precipita nel grande invaso realizzato con la costruzione della Diga sul Vajont (115 MLN di m cubi d’acqua). L’impatto genera una scossa sismica e un’onda che supera la diga, una diga alta 264 m. la più alta al mondo. Ma l’onda prodotta dalla frana è ancora più alta e una parte di essa supera di 250 m. la sommità della diga, diga che rimane intatta, è ben costruita, sta ancora lì, dopo 47 anni, perfettamente integra, con il suo invaso colmo di sola terra, un lago di terra, terra franata il 9 ottobre del 1963. Il fronte dell’onda, ai piedi della diga dove inizia la valle del Piave, è di 150 m., la valle è lunga 1.600 m. si restringe, il fronte dell’acqua all’uscita è di soli 70 metri e forma un’onda di piena che percorre la pianura a una velocità di 6 m. al secondo, quando giunge a Belluno, 20 Km più a sud, l’onda è ancora alta 12 metri (un palazzo di 4 piani). Dei paesi ai piedi della diga non resta quasi nulla: Longarone, Pirago, Maè, Villanova, Rivalta sono rasi al suolo. 




Già da due anni la giornalista dell’Unità Tina Merlin, facendosi portavoce dei timori della popolazione per la costruzione dell’enorme diga, ne denunciava il pericolo, così scriveva il 21 febbraio del 1961: "...Un' enorme massa di 50 milioni di metri cubi di materiale, tutta una montagna sul versante sinistro del lago artificiale, sta franando. Non si può sapere se il cedimento sarà lento o se avverrà un terribile schianto. In quest' ultimo caso non si possono prevedere le conseguenze...". Fu denunciata per "diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico" tramite i suoi articoli, processata e assolta dal Tribunale di Milano. Da due anni gli abitanti della zona denunciavano i movimenti del terreno, le scosse telluriche, i boati provenienti dalla montagna, ma non vennero ascoltati, troppo forti gli interessi economici in gioco intorno alla costruzione della diga. Tutte le perizie geologiche effettuate per conto della società proprietaria della diga, la SADE (società adriatica di elettricità), pur segnalando la presenza di problemi nel territorio e la possibilità del verificarsi di una frana, non vengono presi in considerazione. Nel 1956 i lavori di costruzione della diga cominciano senza l’autorizzazione ministeriale e del genio civile. Gli espropri erano già cominciati da tempo e riguardavano un’area enorme, di notevole interesse ambientale ed economico: foreste, terreno fertilissimo, strade. Gli abitanti vedono le loro terre espropriate dagli uomini della SADE, sprovvisti di autorizzazione, senza neanche essere avvertiti, inutili le proteste, il potere politico, la magistratura, le forze dell’ordine sono al servizio degli interessi politico – economici scatenati dal miracolo economico, i cittadini vengono per ultimi. 




Nonostante nel corso dei lavori vi siano scosse telluriche, frane e smottamenti, nonostante si scopra una paleofrana sotto il monte Toc che in pratica poggiavo su uno scivolo, i lavori procedono. Nel 1960 una frana di 800.000 m. cubi si stacca dal monte Toc e finisce nell’invaso, non importa, i lavori procedono. Si giunge alla fine dei lavori e al collaudo. La diga è alta 720 metri, è pericoloso riempirla fino ai 700 metri, viene riempita fino ai 710 m. Boati, fratture nel terreno, scosse sismiche, la popolazione non viene avvertita, di notte la tragedia.


Tina Merlin che tanto aveva combattutto per difendere gli abitanti della zona dal mostro cercherà per anni di pubblicare un libro in cui descriverà tutti gli avvenimenti, compresi gli errori, le complicità politiche, la malafede, la trascuratezza criminale di stato e imprenditori, dal 1963 cercherà di far pubblicare il suo libro, solo nel 1983 trovò un editore, venti anni dopo. L’intervista che la Merlin, il giorno dopo la tragedia, concesse alla TV francese e in cui raccontava di come tutti sapessero non ebbe l’autorizzazione da parte dello stato italiano per la messa in onda. La censura del potere, un potere in questo caso criminale, impedisce ieri come oggi che i cittadini italiani conoscano la verità, anche in questo caso la tragedia del Vajont è simbolo dell’Italia di quella del boom economico, ma anche dell’Italia delle stragi e dei misteri che verrà dopo. 


La serie di processi che verrà innescata dalla tragedia del Vajont si concluderà solo nel 1997, 34 anni per avere giustizia, anche di questo, della totale assenza di giustizia nel nostro paese, la tragedia del Vajont è il tragico simbolo.
















Fonti






video incontro con i parenti delle vittime 2008 http://www.blip.tv/file/1498745/


articolo comparso su “<st1:personname productid="La Stampa" w:st="on">La Stampa” nel 2008 http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37192girata.asp


articoli sul sito cittadini dedicati alla tragedia


 
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M16A1
view post Posted on 18/9/2011, 19:46




come distruggere le potenzialità di un paese con progetti privi di considerazioni
 
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1 replies since 8/10/2010, 11:51   1176 views
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