Aula ueb

definizione catarsi, metodo catartico, Freud Psicanalisi

« Older   Newer »
  Share  
iangida
view post Posted on 19/3/2010, 18:01




argomento: definizione catarsi, metodo catartico, psicanalisi, Anna O., Freud, psicanalisi, sogno, inconscio, sessualità, metodo catartico, psiche, filosofia, filosofia liceo, Freud, es, resistenza, io, sogno, PSICANALISI, inconscio, lapsus, pulsione, rimozione, interpretazione dei sogni, isteria, superio, Es, riassunti Freud, appunti Freud, schemi Freud, mappe concettuali Freud


Catarsi: dal greco kàtharsis, “purificazione”, nel senso di liberazione dell'individuo da una contaminazione, che danneggia o corrompe la natura dell'uomo (es. sangue o colpa o delitto). Il termine catarsi è utilizzato da Aristotele nella Poetica in riferimento alla tragedia, con il significato di “purificazione”. Secondo Aristotele la visione di vicende tragiche rappresentate negli spettacoli teatrali, in cui sono messi in scena dagli attori eventi terribili e atroci, consente allo spettatore di immedesimarsi e purificarsi dal male. Il
metodo catartico
fu sviluppato da Freud e Breuer nell’opera “Studi sull’Isteria” del 1895, in cui veniva esaminato il caso di Berta Pappenheim, nota come Anna O. Anna fu la prima paziente ad essere sottoposta da Breuer al metodo catartico, fu lei stessa, divenuta in seguito sociologa, a chiamare questa terapia “talking cure”, cura parlata, o cura della parola. Tale metodo venne anche definito, sempre da Anna, “chimney sweep”, spazzacamino, alludendo all’effetto di una pulizia e liberazione della psiche dalla sporcizia che la bloccava.
Secondo l’ipotesi di Freud e Breuer l’eziologia (cause o insieme di cause da cui essa è generata) dell’isteria è di tipo psicologico e non è da attribuirsi, come per la medicina positivistica del tempo, a disfunzioni o alterazioni fisiologiche dell’apparato nervoso. L’isteria si manifesta attraverso una sintomatologia, anche molto complessa come nel caso di Anna: paralisi parziali o totali; idrofobia; agorafobia o claustrofobia; strabismo; disturbi del linguaggio; turbe visive e auditive; cecità; ecc. ecc. Il meccanismo che determina l’insorgere della malattia è dovuto a un evento traumatico del passato che è stato oggetto di rimozione nell’inconscio e non viene quindi ricordato dal soggetto. L’evento traumatico, che poi Freud definirà come “scena primaria” è una situazione in cui un evento suscita nel soggetto una forte reazione emotiva, di origine pulsionale, che questi però reprime, in quanto la sua espressione libera produrrebbe un conflitto con i valori e le regole di comportamento in cui il soggetto stesso si riconosce. Per esempio, nel caso di Anna, la vista del cane della sua dama di compagnia inglese che beve dal bicchiere che suscita disgusto in Anna, disgusto cui non da sfogo per non venire meno alle regole della cortesia. L’episodio e l’emozione da esso suscitata vengono quindi rimosse e dimenticate, per questo Freud affermava che “le isteriche soffrono di reminiscenze” (Studi sull’isteria). Naturalmente l’evento traumatico, così come la reazione emotiva di matrice pulsionale che gli si accompagna, continuano a esistere a livello inconscio e a premere sulla coscienza per avere soddisfacimento, non potendosi però esprimere direttamente a causa del meccanismo della resistenza, si esprimono indirettamente, in modo distorto e mascherato, attraverso un sintomo simbolico, con cui il soggetto isterico vuole comunicare qualcosa.
Nell’isteria da conversione (il contenuto rimosso viene convertito in un sintomo che intrattiene una relazione simbolica con il rimosso), la manifestazione somatica del contenuto rimosso si produce su un organo piuttosto che un altro secondo un simbolismo inconscio, per esempio la cecità può rappresentare il rifiuto di vedere qualcosa. Il metodo catartico che Breuer utilizza per curare Anna, si serve dell’ipnosi. Nello stato ipnoide il soggetto rivive la situazione patogena, non si tratta di un semplice ricordo, in quanto il soggetto rivive anche emotivamente la situazione che ha determinato la genesi della malattia e nel rivivere l’evento il soggetto da libera espressione all’emozione legata al ricordo e la cui rimozione aveva prodotto il sintomo, Freud chiama tale fenomeno “abreazione”. L’effetto terapeutico dell’abreazione è l’eliminazione dell’emozione (affettività) correlata all’evento traumatico e a suo tempo repressa, e la conseguente scomparsa del sintomo cui la rimozione aveva dato luogo.
 
Top
0 replies since 19/3/2010, 18:01   6522 views
  Share