Aula ueb

Platone: che rapporto c'è tra idee e cose?

« Older   Newer »
  Share  
iangida
view post Posted on 2/4/2009, 05:07




argomenti: Platone, teoria idee, rapporto idee cose, metessi, parusia, mimesi, partecipazione, presenza, imitazione, terzo uomo, dualismo platonico, dualismo ontologico e gnoseologico

Il Problema
il dualismo platonico, la netta distinzione tra il mondo sensibile dell'opinione (dòxa) e quello razionale della scienza (epistème) porta Platone a un problema che lo costringere a modificare sostanzialmente la sua "teoria delle idee":
che tipo di rapporto c'è tra le idee e le cose?
Infatti se le cose esistono e sono conoscibili solo grazie al fatto che si basano sulle idee e ad esse rimandano (ricordiamo che senza l'idea di cavallo non potremo ne conosere i cavalli e, nemmeno, questi esisterebbero), resta da definire che rapporto c'è tra le cose e l'idea che le determina.

Prima ipotesi di Platone: la imitazioneo mimesi


definizione:le cose sensibili sono copie delle idee, archetipi (modelli) perfetti che si trovano nell'iperuranio

image



problema: in che modo avviene questa copiatura? Se nel caso della statua raffigurante un uomo è l'artista che copia un modello umano, nel caso delle cose sensibili si deve forse immaginare un artista (demiurgo) divino che copiando le idee crea il mondo delle cose sensibili? E' una risposta possibile, ma insoddisfacente sul piano logico e metafisico


Seconda ipotesi di Platone: la partecipazione o metessi


definizione:significa che le cose sensibili sono parte (partecipano) dell'idea ad esse corrispondente. Per esempio: i cavalli che noi vediamo sono parte dell'idea di cavallo (sono quindi compresi dentro l'idea di cavallo); o la mia azione virtuosa è parte dell'idea di virtù

image



problema: ma in questo modo non vi è il rischio che l'idea venga a coincidere con le cose sensibili e quindi perda il suo carattere di immutabilità, universalità, eternità e, quindi, non possa più essere i lfondamento di una consocenza assoluta?

Terza ipotesi di Platone: la presenza o parusia


definizione: nelle cose sensibili è presente l'idea ad esse corrispondente

image



problema: ma anche in questo modo non si rischia, facendo coincidere l'idea con le cose sensibili, di frantumare l'idea in tante idee? Se, per esempio, l'idea di cavallo è posta "dentro" ciascuno dei singoli, molteplici e mutevoli cavalli sensibili, non si avrà come risultato che anche l'idea di cavallo diverrà molteplice e mutevole? Non si avranno tante idee di cavallo quanti sono i cavalli? Ma, allora, come è possibile basare su essa una conscenza universale e immutabile?

Un altro problema è l'argomento del terzo uomo o, nel nostro caso, del terzo cavallo



image



Il problema: tale obiezione che mina la teoria delle idee fu mossa da Aristotele al suo maestro Platone, in realtà Platone aveva già presente questa difficoltò che lui stesso espone in una sua opera (Il Parmenide)
1. è necessario ammettere l'esistenza dell'idea di cavallo per spiegare cosa hanno in comuni i vari cavalli sensibili (per spiegare cioè il fatto che noi unifichiamo quelle cose che chiamiamo cavalli in un unico insieme in quanto condividono tutte unoa stessa proprietà)
2. in questo modo avremo da un aparte l'idea di cavallo, dall'altra l'insieme dei cavalli sensibili
3. certamente tra l'idea di cavallo e l'insieme dei cavallo sensibili esiste una somiglianza o analogia (in qualsiasi modo la spiegamo: parusia, metessi o mimesi)
4. non dovremo allora ammettere, per spiegare cosa hanno in comune cavallo ideale e cavallo sensibile, che esista una seconda idea che rappresenta ciò che hanno in comune la prima idea di cavallo e il cavallo sensibile?
naturalmente niente ci impedisce poi di ammettere unl'atra idea di cavallo e così via, fino ad avere una mandria infinita di idee di cavallo ....

LE IMMAGINI UTILIZZATE SONO RIELABORAZIONI MIE DI UN'IMMAGINE PRESA Da WIKIPEDIA http://it.wikipedia.org/wiki/File:Platoneeleidee.jpg

Edited by iangida - 2/4/2009, 07:22
 
Top
0 replies since 2/4/2009, 05:07   18861 views
  Share