Il genio romantico per eccellenza, la vita di George Gordon Byron
Ecco per voi una biografia parziale scritta da me di George Gordon Byron
Nel 1824 l'editore John Murray, con la complicità degli amici John Cam Hobhouse e Thomas Moore, bruciò con livore in un tragico rogo - dopo essersi assicurato che non ne esistessero altre copie - le memorie di Lord Byron, appena morto, perché ritenute troppo scandalose. Cosa era scritto in quelle memorie di così tremendo al punto che il suo editore preferisce bruciarle rinunciando all’enorme guadagno che gli avrebbe procurato il pubblicarle? Eppure gli scandali e le eccentricità di Lord George Gordon Byron erano noti in Inghilterra, la sua terra, che abbandonò, in volontario esilio, per la rivelazione del suo rapporto incestuoso con la sorellastra Augusta, che suo padre John, detto The Mad Jack, per la sua vita dissoluta, aveva avuto da un precedente matrimonio.
Dal 1808 George viveva a Newstead Abbey nel castello di famiglia, lasciatogli insieme al titolo nobiliare dal prozio William, detto the, detto "The Wicked", Il Malvagio. L’anno seguente divenne membro della camera dei Lord. Nel 1812 pubblica il suo primo grande successo Pellegrinaggio del giovane Aroldo. Dove si narrano le avventure di Aroldo, prototipo dell’eroe romantico pessimista, malinconico e maledetto. Aroldo fu molto amato dal pubblico femminile con cui Gorge ebbe considerevoli rapporti di natura non letteraria.
Nel 1815 si sposa con Anna Isabelle MilBanke, un'ereditiera appassionata di matematica, forse nel tentativo di darsi una regolata dopo 27 di vita esagerata (era nato a Londra nel 1788), ma il matrimonio naufraga dopo pochi mesi e una figlia. Motivo ufficiale del naufragio i suoi rapporti sessuali con la sorella Augusta, probabilmente il motivo fu un altro, la suo passione per i frutti verdi, i giovani ragazzi, 15 o 16 anni che egli amava molto. Bisessuale, omosessuale e pedofilo, Byron visse sempre al limite. Il suo amore più grande fu quello per un suo coetaneo, un corista biondo dagli occhi scuri, Edleston, cui dedicò molte poesie nascondendone l’identità dietro il nome femminile di "Thyrza". Ebbe altri amori quasi sempre puri e platonici, per suoi coetanei, come George De La Warr, Lord Dorset, Lord Clare, suoi compagni al Trinity College di Cambridge. In seguito amò anche ragazzi più giovani e meno platonicamente.
Siamo dunque giunti alla fuga - esilio di Byron, che, a bordo del suo panfilo, il Bolivar, ritorna sui suoi passi, quando nel 1809, come tutti i giovani rampolli dell’aristocrazia europea, aveva affrontato il Grand Tour, il viaggio di istruzione, avventura e ricerca nell’Europa mediterranea e nell’oriente.
Durante il Grand tour Byron era rimasto affascinato dall’Italia e dalla Grecia. Qui ebbe una storia d’amore con un ragazzo di sedici anni franco-greco, Nicolò Giraud, con cui Byron convisse nel convento cappuccino di Mendele, presso Atene. Nel convento praticò il sesso in maniera molto ludica, come poi confidò al suo caro amico Hobhouse - in lettere in cui utilizzava un codice di sicurezza - al quale raccontò di avere avuto più di "200 pl and opt CS" ("plenum et optabilem coitum", ossia rapporti sessuali). I loro rapporti furono piuttosto focosi se il giovane Nicolò dovette andare da un medico per lacerazioni dello sfintere anale. Alla partenza, Lord Byron gli lasciò la somma, allora particolarmente considerevole, di 7000 sterline.
Ma rieccoci all’esilio, lo troviamo in Belgio, Germania, Svizzera, Italia e Grecia. Nel 1817 è a Venezia, dove resta 3 anni e nelle sue lettere afferma di aver avuto più di 150 donne, cosa probabile dato il suo successo e la sua fama di grande amatore, pare non fosse molto abile, ma anche molto dotato fisicamente se, come si legge nel rapporto che venne stilato dopo l’esame del suo cadavere: "i suoi organi sessuali mostravano uno sviluppo del tutto anormale" .
A Venezia conosce Teresa Gamba in Guiccioli, bellissima, 18 anni, sposata a un ricco mercante che diviene la sua compagna. In seguito rimarrà in Italia, a Pisa, Ravenna, Livorno. Si raccontano tante storie sul suo soggiorno. Si fece rinchiudere nella cella di Torquato Tasso a Ferrara e qui scrisse la poesia “il lamento di Tasso”. Non perde i contatti con i suoi amici più cari gli Shelley, il serpente, il poeta ancora più maledetto e negatore di tutto, anche della negazione, Percy Bysshe Shelley e sua moglie, Mary B. Shelley. Attraversò tutto il golfo di La spezia per andare a trovarli, da Portovenere a Lerici, a nuoto.
Era molto legato a Mary e Percy, fu durante una vacanza con loro a villa Diodati a Ginevra, scommisero tra loro su chi avesse scritto la miglior ghost story. Byron si stufò dopo poco, Mary scrisse invece Frankenstein : o il Prometheus moderno.
L’ 8 luglio 1822, non ancora 30enne, Percy Bysshe Shelley muore annegato al largo di La Spezia, durante una tempesta. Secondo alcuni vi fu qualcosa di strano in quell’evento. Il suo corpo, insieme a quello dell'amico Edward Williams, viene ritrovato a Viareggio, e arso sulla stessa spiaggia, alla presenza d Byron.
tomba di Byron
Byron a Missoulungi dove morì nel 1824
XD