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corporativismo definizione e storia, economia e politica

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iangida
view post Posted on 5/3/2008, 23:03




Corporativismo: dottrina politica ed economica che propone un modello di organizzazione della società contrapposto sia al liberalismo che al socialismo. Infatti, obiettivo del corporativismo è quello di risolvere la "questione sociale" (scontro tra proletariato e capitale) che caratterizza il periodo storico tra la fine del XIX secolo e la prima parte del XX secolo. Il liberalismo, rivendicando la libertà individuale e teorizzando un sistema economico basato sul libero mercato e le sue leggi (domanda/offerta) conduce allo scontro tra borghesia e proletariato e a un sistema incapace di garantire benessere per tutti, come testimoniano la grande depressione (fine XIX secolo) e il la crisi del 1929. Il socialismo, d'altra parte, teorizzando la lotta di classe e assumendo i lrovesciamento rivoluzionario della società capitalista, porta anch'esso allo scontro e mina i valori e la pace sociale. Il corporativismo si propone invece come terza via tra capitalismo e socialismo recuperando, in chiave moderna, l'organizzazione corporativa del sistema economico tipica del tardo medioevo e dell'Ancien Regime. Il sistema della produzione e delle professioni deve essere governato dalle corporazioni di arti e mestieri in cui sono rappresentati sia i datori di lavoro che i lavoratori. Ogni settore dell'economia sarà quindi guidato dalla propria corporazione, espressione degli interessi comuni e non più contrapposti, dei salariati e dei detentori del capitale. Ciascuna corporazione provvederà a regolare i lproprio segmento di mercato attraverso la progammazione di quantità e qualità dei beni e servizi,la definizione dei prezzi, le politiche commerciali, salariali, sindacali (pensioni, ferie, indennità, ecc.). In questo modo risulta superato il libero mercato e fusi armonicamente insieme gli interessi altrimenti contrapposti delle classi sociali.
Fu nell'ambito del pensiero cattolico che, nella seconda metà dell'ottocento, venne elaborata una teoria corporativistica della società. La creazione di una società armonica e fondata sul rispetto dei valori religiosi, veniva ritenuta possibile solo superando lo sfrenato individualismo del capitalismo e la conflittualità e miseria sociale che esso generava. Questa posizione nasceva anche dall'enciclica "Rerum Novarum" di Leone XIII, che inaugurava una nuova fase del pensiero sociale della chiesa e prendeva le distanze sia dal liberalismo più estremo che dal socialismo. In Italia un importante rappresentante di questa tendenza fu Giuseppe Toniolo.
In seguito fu il fascismo ad assumere l'ideale di una società fondata sul coprativismo come fondamento di una riorganizzazione dello stato e della società finalizzata ad esaltare la grandezza nazionale e a realizzare la pacificazione della società eliminando da essa ogni conflitto sociale. L'ordinamento corporativo fu posto alla base dello stato fascista. La "Carta del Lavoro", approvata nel 1926, stabiliva i principi fondamentali dello stato corporativo. Sempre nel 1926 fu istituito il "Consiglio Nazionale delle Corporazioni" aveva lo scopo di governare l'economia italiana e in cui erano presenti rappresentanti dell'industria, dei lavoratori e della magistratura del lavoro. In realtà il solo sindacato presente era quello fascista, lo sciopero fu dichiarato illegale e si attuò una politica di copmressione dei salari. Inoltre il Consiglio era subordinato allo stato e al partito fascista e mirava a promuvere la grandezza della nazione ed era, quidi, subordinato allo stato. Infatti nel 1939 il "Consiglio Nazionale delle Corporazioni" si fuse con "il Consiglio Nazionale del Partito Fascista", dando luogo alla Camera dei fasci e delle Corporazioni che sostituiva il parlamento, organo ritenuto ormai inutile in quanto fondato sull'idea della vita politica come rappresentanza e superato dell'organizzaizone corporativa che, secondo l'ottica fascista, meglio rappresentava gli interessi dei vari strati della popolazione. in effetti tale provvedimento segnava la fine dell'ideale corporativo e la sua subordinazione al partito e allo stato totalitario.

Edited by iangida - 23/6/2008, 10:31
 
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