iangida |
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| CITAZIONE (-Noemi @ 20/5/2015, 17:49) Prof volevo chiederle un chiarimento circa la deduzione trascendentale.. Kant si chiede cosa può garantirci che la natura obbedirà alle categorie, essendo queste delle forme soggettive della nostra mente. Articola la risposta in 5 punti, ma di questi 5 non ho capito alcune parti dei primi due: cosa significa "l'unificazione del molteplice non deriva dalla molteplicità stessa"? E "distinguendo fra l'unificazione e l' unità stessa Kant identifica la suprema unità fondatrice della conoscenza"? Allora, che l' unità fondatrice della conoscenza è la struttura mentale che accomuna tutti gli uomini, quindi l'io penso, l ho capito, ma non capisco cosa intende nella prima parte quando dice "distinguendo fra l'unificazione e l'unità stessa" Meno male ... è facile Se avviene un processo in questo caso l'unificazione del molteplice, vuol dire che c'è qualcuno che lo compie, quindi CONDIZIONE NECESSARIA affinché avvenga l'unificazione del molteplice è che ci sia qualcosa che compia questo processo dato che (e qui veniamo alla prima parte della tua domanda) le migliaia di sensazioni che percepiamo ogni istante non si unificano da sole, infatti tu percepisce varie figure e le chiami uomini o banchi ma siamo noi che creiamo questi concetti (uomo e banco) per unificare (ricondurre tante cose diverse) il molteplice sensibile (ciò che chiamiamo uomini o banchi), insomma la realtà sensibili non si presenta già ordinata a noi (anche se ci sembra così). Potremo anche ordinare le sensazioni in altri modi, per esempio in verdi e non verdi o che sono fatte con la plastica e che non sono fatte con la plastica o che hanno peli e non hanno peli, otterresti una esperienza ben diversa se ordinassi le sensazioni che hai quando siamo in aula in questo modo rispetto a quella che hai usando i concetti (empirici) che ho detto. quindi 1. il molteplice non si unifica da seé 2. quindi esiste un processo che lo unifica 3. questo processo come ogni altro deve essere compiuto da qualcuno 4. questo qualcuno è l'io penso |
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