| concordo con la treduzione di sinniese tranne che per alcune parti:
Nanneddu mio il mondo e' cosi', rimani al sicuro e non tornare mai. Siamo in tempi di tirannia, infamita' e carestie... ora i popoli sbadigliano come cani gridando forte "vogliamo pane". Siamo affamati, stiamo mangiando pane e castagne, ghiande con terra. Come il fango, si riduce il povero senza alimento, senza ricovero. Quelle 30 campagne del vino buono mutano il colore; appena finite quelle compagnie non si vedranno piu' sbornie. Siamo assetati alla fontana cercando l'acqua sembriamo rane. Avvocatelli, laureati, tasche vuote e spiantati, Addio Nanni, tieniti in conto, fai il sordo, fingi di esser tonto; tanto lo sai: il mondo e' cosi' resta al sicuro non tornare mai.
Scusate questa traduzione è molto migliore....cmq ho sbagliato nella parte "resta al sicuro non tornare mai"...l'ho presa da un'altra traduzione ma non è giusta...questa per chi non conoscesce il significato è molto più appropriata...
"Giovannino mio, il mondo è cosi’, come era prima non tornera’ mai piu’. Siamo in tempi di tirannia, di infamia e di carestia. Ora, i "popoli" (le comunita’ , la gente) sbadigliano come cani, gridando forte"vogliamo pane". Affamati, noi, qui stiamo mangiando pane e castagne, e terra con ghiande-ghiande sporche di terra-. -"In una"- Terra che a fango riduce il povero, senza alimento, e senza un ricovero. Siamo assetati, nelle fontane, e ci accaniamo all’acqua..sembriamo delle rane. Peggio ancora è la fame, che forte bussa alla porta di tutti e non perdona. "Sos tristos corvos, a chie los lassas..pienos de tirrias e malas trassas?""Quei tristi corvi, a chi li lasci -non li consideri?-, pieni di odi e di cattive intenzioni?…*Ed è cosi’ che tutti … ci facciamo la guerra, per pochi giorni di vita in terra. *Cuddas banderas, numeru trinta, dae binu ‘onu mu’dan’a tinta. Appena mortas cuddas bamderas no piu’ s’osservan embreacheras..*… quelle bandiere-di osterie-, in numero di trenta, da vino buono si tramutano in inchiostro….appena morte quelle "bandiere"- osterie-, piu’ non si "osservano"..non si vivono, delle sbronze…* …*Addio, Giovannino, e tienine conto ( di cio’ che ti scrivo),"fai finta di non sentire, fingiti tonto. Tanto. lo vedi? il mondo è cosi’…come era prima non tornera’… mai".
Canaglia infame piena de braga cheret s'iscetru, cheret sa daga. Ma no bi torran a sos antigos tempos d'infamia e de intrigos. Pretan a Roma, mannu est s'ostaculu: ferru est s'ispada, linna est su bacculu. S'intulzu apostulu de su segnore si finghet santu, ite impostore.
questa stroffa invece non si sente quasi mai :-(
|